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No Problem!

  • Immagine del redattore: Giulia Castellani
    Giulia Castellani
  • 13 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Entrando in Bulgaria mi sento davvero in viaggio. Mi sento di aver lasciato ciò che conosco per iniziare questa esplorazione del mondo. Il confine tra Serbia e Bulgaria è sperduto in un paesaggio bellissimo, con colline verdi e distese di gialli girasoli. Il tramonto colora tutto di una luce densa e gialla. Arriviamo alla stazione di Sofia, all'uscita ci troviamo di fronte un'enorme strada da attraversare, e la desolazione. Camminando verso l'ostello siamo intimiditi dall'aria lugubre delle strade. I marciapiedi sono costeggiati da alberi bassi e rigogliosi che aggiungono ombre alle strade già buie e deserte. Edifici decrepiti fiancheggiati da costruzioni più nuove. Il primo segno umano sono due persone, senza maglietta e senza scarpe, che rovistano tra una pila di vestiti accantonata vicino ad un cassonetto della spazzatura. Sono molto concetrati nello studiare la qualità dei vestiti, mi chiedo cosa riescano a vedere in questo buio. Pochi metri più avanti incrociamo due coppie di mezza età, ben vestiti, aria intellettuale. Case decrepite ed edifici nuovi. Arriviamo all'ostello e c'è ad aspettarci un ometto (Stefan impariamo poi) seduto in cortile con altre due persone. Ci indica l'ingresso e ci indica di salire ... salire e salire, siamo praticamente all'ultimo piano. Stefan apre la porta che dà sul salotto e di fronte a noi, al buio, è seduto un ragazzo con in mano una birra. Stefan accende la luce, il ragazzo sorride, ha un occhio nero. Prima ancora di dire ciao dice "english?" e cosi scambiamo poche parole. Dopo un check-in zoppicante per problemi linguistici e di cambio valuta, Stefan ci mostra la casa e spiega le regole. Stefan sa 3 parole di Inglese, di cui le prime 2 sono "no problem". Frigorifero: no problem, fornelli: no problem, fumare sul balcone: no problem. La terza parole di inglese è "big". In camera nostra c'è il condizionatore, 3 tasti sul telecomando sono no problem, tutti gli altri tasti sono big problem. La doccia con la tenda chiusa no problem. Tenda aperta big problem. Anche la facilità con cui ci versa la vodka la sera mentre "chiacchieriamo" con lui e gli altri due ragazzi dell'ostello è no problem. Ma il giorno dopo mi sveglio con un big problem! Curiosità: l'occhio nero del nostro compagno di ostello è stato il risultato di un incontro sfortunato. Impariamo così una lezione fondamentale per la Buglaria: se incontri un uomo senza maglietta e senza scarpe, corri o preparati a dare dei soldi. Ricorda: un uomo così (s)vestito non ha nient'altro da perdere se non i pantaloni. More pics of Sofia on instagram Highlights: la notte in ostello a Sofia in compagnia di Medev, Paul, e Stefan. La stazione a Belgrado, dove oltre al biglietto per l'autobus devi comprare un biglietto per accedere alla piattaforma degli autobus La persona piú cordiale: Stefan Cibo: la Vodka Musica: non ce n'è stato il tempo




 
 
 

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