Oggi qui, domani "inshallah"!
- Giulia Castellani
- 8 set 2022
- Tempo di lettura: 5 min

Il confine via terra tra Iran e Pakistan è probabilmente uno dei più lunghi e complicati da attraversare. La regione del Balochistan si estende tra Iran, Afghanistan e Pakistan. In quest'ultimo occupa i primi circa 600 km a nord dopo il passaggio di frontiera. In Pakistan il Balochistan è autogovernato e alcuni gruppi rivendicano l'indipendenza dal Pakistan, dando cosí luogo a occasionali instabilità. Al punto tale che il Balochistan è riconosciuto come "area pericolosa" dal governo tedesco. Il governo pakistano vuole che i turisti attraversino in sicurezza la regione del Balochistan e per questo ogni turista che attraversa il Balochistan è scortato da Levies armate (la polizia balochi) dal confine di Taftan fino a Quetta, l'ultima città della regione balochi. A Quetta i turisti non possono girare liberamente per la città, quindi in pratica questa città è solo una tappa di una notte per ottenere il NOC (Non Obligation Certificate) e partire verso le città del nord come Lahore e Islamabad.
I 600 km tra Taftan e Quetta potrebbero essere percorsi in un giorno, ma spesso non è così, perché durante questi 600 km c'è un cambio di scorta ogni 10-100 km. Ogni cambio di scorta significa spostare tutti i bagagli da un furgone all'altro, comunicare i dati del passaporto, attendere per motivi sconosciuti. Per questo motivo il viaggio dura spesso 2 giorni con una notte a Dalbandin, una città tra Taftan e Quetta. Si raccomanda di portare con sé acqua e cibo. Ebbene, siamo arrivati preparati per una traversata di 3 giorni, senza sapere che ci aspettava un'avventura decisamente più lunga.
Abbiamo attraversato il confine venerdì e siamo stati subito portati alla stazione di polizia di Taftan: "Partiamo domani, un giorno fino a Quetta!", ci dicono. Con noi una coppia di ciclisti francesi, Fanny e Mehdi, un motociclista inglese, Roy, e l'ungherese Viktor, un atleta di sport estremi che sta preparando la sua prossima missione sul Karakorum. La stanza è migliore di quanto mi aspettassi: pavimento con moquette, due poltrone e un divano completamente sfondati e coperti di polvere. Bagno con doccia. Passiamo una notte tranquilla e la mattina dopo partiamo. Cambiamo 4 scorte, ogni volta il furgoncino è diverso e dobbiamo giocare una nuova partita a tetris cercando di incastrare borse, bici e persone. Non è chiaro se riusciremo ad arrivare fino a Quetta perché le forti piogge dei giorni precedenti hanno causato allagamenti con fiumi d'acqua che attraversano l'unica (e dissestata) strada principale. Alla terza scorta sembra che possiamo farcela in un giorno, così passiamo Dalbandin e proseguiamo verso nord. Finché non raggiungiamo un torrente che attraversa la strada. Le nostre Levie cercano di superarla, ma è troppo profondo e la corrente troppo forte. Dobbiamo fermarci qui. Rachsart (uno dei nostri Levie) dice che torneremo alla sua stazione di polizia: "è grande, con 4 stanze, con bagno e doccia!", dice. La vista quando arriviamo è terrificante. Un posto semplicemente sporco sarebbe stato un lusso in paragone. Non so cosa fosse più spaventoso tra l'enorme sporcizia, la quantità di ragni giganti, le condizioni del bagno (con tanto di uccelli morti e nidi di vespe appena fuori), le siringhe e gli aghi usati (il consumo di droga è un problema in Pakistan). Ma non abbiamo altra scelta accettiamo la situazione con un sorriso. I Levie sono simpatici e molto gentili, facciamo a gara di trazioni e addominali, preparano la cena, mangiamo insieme e poi cantiamo (sono decisamente più bravi di noi!). Pochi minuti dopo essere andati a letto ci svegliano: l'acqua ha raggiunto la stazione! Dobbiamo spostarci sul tetto. Passiamo cosí la notte all'aperto sotto le stelle (e sotto la pioggia, visto che io e Peter non abbiamo la tenda, ma ci viene gentilmente fornita una rete contro le zanzare)! Quando ci svegliamo, il livello dell'acqua (che durante la notte era arrivato molto al di sopra del pavimento) sta diminuendo, così dopo una colazione sul tetto possiamo iniziare a trasportare le borse e le biciclette verso la strada: Una passeggiata in un'acqua marrone e fangosa fino alle ginocchia. Almeno possiamo partire per Quetta.
Dopo due ulteriori cambi di scorta ci fermiamo in un'altra stazione di polizia e ci dicono che dobbiamo aspettare un paio d'ore. Arrivato il tramonto è chiaro che passeremo la notte lì. Almeno la stanza è pulita! Nessun commento sui servizi igienici (che si trovano in un edificio a pochi metri di distanza dall'edificio principale) ... siamo in 6 in una stanza, sembra di essere ad un campo scout per adolescenti. Dormiamo tutti sul pavimento in un tetris di gambe e teste. Una notte diventa due notti che diventano tre notti... ci mettiamo comodi e passiamo il tempo facendo esercizi, yoga, giochi con i Levie, leggendo e scrivendo diari. Cuciniamo regolarmente, a volte i Levie ci preparano da mangiare. Un giorno riso e patate, il giorno dopo riso e patate, e giusto per cambiare un po' patate e riso il giorno dopo ancora. Il tutto intervallato da una quantità incredibile di biscotti. Al terzo giorno iniziamo anche a fare il bucato, e la ringhiera attorno alla moschea della stazione è decorato con magliette, mutande e pantaloncini. I Levie fanno dei corsi di lingua per noi. Ci rilassiamo passando il tempo seduti sotto il portico osservando il traffico che passa: camion sovraccarichi e colorati in modo impressionante, moto con fino a 5 persone, furgoncini con famiglie. Una volta è passato un autobus con dentro e sul tetto solo capre! È passata una moto con due uomini seduti sopra e tra i due una capra. Quando abbiamo visto un camioncino che trasportava angurie siamo corsi a fermarlo: erano giorni che non mangiavamo frutta!!!
La barriera linguistica però è enorme, quindi è difficile comunicare e capire cosa sta succedendo lungo la strada. "Oggi? Quetta?" continuiamo a chiedere "solo 2 ore" è la solita risposta. L'ultimo giorno abbiamo chiesto di nuovo "Oggi?". La risposta è stata chiara: "Qui!". "Domani?" abbiamo chiesto allora, e la risposta è stata "inshallah!" (che significa "se Dio vuole"). Ebbene, Allah ha guardato giú, perché il giorno dopo siamo potuti finalmente partire! Mancano solo 100 km a Quetta, abbiamo impiegato l'intera giornata con viaggi suddivisi in 9 cambi (uno è avvenuto in un camion di capre, ma non c'erano capre con noi).
A Quetta possiamo finalmente goderci un bagno pulito, un letto e un po' di privacy (le docce però sono ancora fredde)!!! Ci sembra di avercela fatta, ora dobbiamo solo ottenere il NOC il giorno dopo per poter partire per Lahore/Islamabad. La mattina dopo ci alziamo presto, prepariamo i bagagli, facciamo colazione e aspettiamo l'arrivo della polizia che deve scortarci all'ufficio oer il NOC. Nel frattempo il nostro gruppo si è allargato: due motociclisti tedeschi (Thilo e Mark), Toby ciclista tedesco, e un motociclista svizzero (Pascal). Pieni di speranza entriamo nell'ufficio del NOC. Purtroppo le strade sono state allagate nuovamente a causa delle forti piogge della notte, quindi non possono rilasciarci il NOC e non possiamo partire. Oggi rimaniamo qui. Chiediamo per domani... "inshallah!" ci rispondono!
La persona piú cordiale: tutti i Levie!
Food: riso e patate
Music: balochistan balojaani di Anwar Raheem (su spotify)
Highlights del viaggio: una persona alla stazione di polizia (non era un Levie, piuttosto una sorta di tuttofare: cucinava, puliva, spacciava ...) si é incuriosito vedendo i ragazzi che facevano sport e ha deciso di costruire loro una palestra: pietre di ogni forma e peso per allenarsi nel sollevamento pesi (qui un breve reel dell'allenamento pubblicato da Viktor)!
Lowlights del viaggio: Le inondazioni che quest'anno hanno colpito il Pakistan hanno causato la morte di oltre 1000 persone, altri milioni hanno perso abitazioni, averi, greggi. È stata la peggiore alluvione nella storia del Paese e il 25 agosto il Pakistan ha dichiarato lo stato di emergenza. Le inondazioni non sono state causate dalle consuete piogge monsoniche, ma piuttosto da piogge monsoniche più intense e più tardive rispetto agli altri anni, in combinazione con lo scioglimento dei ghiacciai come risultato della grave ondata di calore che ha colpito anche l'Europa. Tutto ció é dovuto ai cambiamenti climatici.





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